Avvocato familiarista del Foro genovese, patrocinante presso le Corti Superiori, trainer di diritto collaborativo, fra i fondatori dell’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, Presidente dell’Osservatorio sul Diritto di Famiglia sezione genovese, curatore del sito www.osservatoriofamiglia.it; fondatore già presidente di AGAS – Associazione Genovese Amministratori di Sostegno; curatore del sito www.avvocatidifamiglia.net; fondatore della Camera Civile di Genova, fondatore e associato Heres, Associazione Professionisti delle Successioni e delle Eredità Giacenti; associato GeA Milano; ideatore del Gruppo Psicoforense; componente del Direttivo del CEMP Genova; Docente presso la Scuola di Alta Formazione Specialistica in Diritto di Famiglia, promossa da Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, Università RomaTre e Scuola Superiore dell’Avvocatura; docente del Master di I livello “Diritto e processo della famiglia e dei minori” presso l’Università degli Studi di Pisa; docente corsi di formazione in negoziazione con metodo collaborativo c/o RISOLVERE, Associazione Italiana Professionisti Collaborativi, Negoziatori e della Mediazione.
Lavoro per la massima diffusione della negoziazione assistita da avvocati e sperimento assiduamente forme di integrazione della stessa con la mediazione familiare, la coordinazione genitoriale, i principi ed il metodo della pratica collaborativa, con forme diverse di supporto psicologico e di lavoro sinergico fra professionisti.
Lavoro per instaurare modalità e mezzi di confronto dialogico coinvolgendo le persone controinteressate, i difensori, i servizi sociosanitari del territorio, i consulenti tecnici, la Procura, l’Autorità Giudiziaria.
Con la mediazione e la negoziazione assistita gli avvocati possono estendere l’oggetto di dette controversie sino ad integrare elementi ulteriori rispetto al diritto.
Quante volte le parti portano con sé un forte carico emotivo, le proprie convinzioni inveterate, episodi del passato che influiscono sul loro attuale modo di vedere le cose, elementi che non permettono di guardare alla controversia con la lucidità che converrebbe avere.
Questo in genere provoca in loro la tendenza a radicarsi nel passato, a selezionare in modo istintivo solo quei ricordi che creano una base sempre più solida alle loro convinzioni e determina un posizionamento rivolto all’indietro.
Al legale, talvolta con l’aiuto prezioso di un facilitatore della comunicazione, spetta il compito di traghettare il cliente da uno sguardo rivolto al passato ad una diversa ottica di risoluzione verso il futuro.