Avvocato familiarista del Foro di Genova, Presidente Ohana, vice consigliere Regione Liguria AIMEF (associazione Italiana Mediatori Familiari), associata  ONDIF (Osservatorio Nazionale sul Diritto di famiglia), associata AIAF (Associazione italiana avvocati familiaristi), socia fondatrice di AICG (Associazione Italiana di Coordinazione Genitoriale), Mediatore Familiare, Coordinatore genitoriale e Mediatore Civile presso l’Organismo del Tribunale di Genova, docente a contratto presso l’Università di Genova, dipartimento Giurisprudenza per il corso di Mediazione familiare, di cui è responsabile per l’area “Mediazione familiare”, Collaborative Lawyer, associata a “Risolvere” (Associazione italiana professionisti collaborativi).

Consapevole dell’importanza, in questa delicata materia, di addivenire in presenza di presupposti, ad accordi congiunti nell’interesse preminente della prole, evitando i costi e i rischi che una causa comporta, nel 2009 decide di iscriversi a un Master in Mediazione Familiare per meglio comprendere le dinamiche di questo prezioso strumento e poterlo così consigliare, di conseguenza, ai propri assistiti.

Dopo aver conseguito il titolo di Mediatore Familiare a Milano, decide di fondare un’Associazione di promozione sociale “Ohana” al fine di diffonderne la cultura, in Italia ancora troppo carente rispetto ad altri Paesi Europei. Da qui la collaborazione con L’Università di Genova, AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari), il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova sia per la formazione che l’organizzazione di convegni e tavole rotonde.

Il modello di mediazione utilizzato è quello globale, ovverosia incentrato per lo più’ sugli aspetti economico-patrimoniali su cui le parti, sia in corso di causa che nel momento che la precede hanno la possibilità di trovare una soluzione condivisa; risolvere bonariamente significa evitare il proliferare del contenzioso non solo per le questioni legate tout court alla separazione (assegno, casa, frequentazione e collocazione dei figli) ma anche relativamente a dissidi che non potrebbero essere oggetto di una causa di separazione, ma che coinvolgono comunque le famiglie, come ad es. la cessione di quote societarie, la divisione di beni mobili e immobili